Creatività femminile…

quando c'è...

Le donne sono più creative, in quanto più sensibili, più emotive, più percettive. Così si dice. Quindi se sei donna sei creativa, e tutte le donne si sento estremamente creative con una spugnetta in mano e una mascherina di stencil nell’altra…

Sono cazzate. Conosco donne razionali, concrete, con i piedi ben piazzati per terra, e conosco uomoni eterei, emotivi, emozionali, sensibili. E in nessuno dei due casi questi fattori del carattere hanno a che fare con la creatività in senso stretto. Sono cazzate.

Quanto a che cosa voglia dire essere creativi, nel merito dei così detti lavori di creatività femminile vi pongo una domanda:

  • ricopiare un libro parola per parola, secondo voi è creativo?
  • e parafrasarne la storia, senza sostanzialmente inventare nulla di nuovo?

A casa mia no. E allora non mi spiego come si possano definire atti di creatività, il ricopiare cose fatte da altri, seguendo attentamente le istruzione e sostanzialmente non inventando nulla di nuovo. Decoupage, stencil, cartonnage, fiori di canapa, lavori con le perline, fare a maglia, etc… Tutto questo nel 99% dei casi si risolve semplicemente nel riprodurre qualcosa con pochissime variazioni. Poco diverso dal ricopiare un libro… eppure… eppure chi fa queste cose si sente quantomeno una donna creativa (in merito della sua particolare emozionalità e sensibilità) se non addirittura artista, anche se al vero non fa cose concettualmente molto diverse dal ricopia un libro parola per parola.

Quindi… buttate queste robaccee nel cesso, mi guardo in giro e ammiro quelle (poche) persone, indipendentemente dal sesso e dalle caratteristiche caratteriali, che ogni tanto cercano di tirar fuori qualcosa di insolito e di nuovo. E si, ne conosco più d’una.

15 pensieri su “Creatività femminile…

  1. Non capisco se vantarsi di un blog con una grafica discutibile sia più creativo. Forse i typo lo sono?

  2. Certo Alenia, vuoi mettere quanto è molto più intelligente schifare qualcosa, quindi seguirlo e commentarlo. cos’è, sindrome di Stoccolma?
    Dai, dimmi che ti sentivi creativa perchè hai incollato 4 tazze ritagliate su un piatto, e siamo amici. Io farò finta di niente. non dirò nemmeno “fa tazza”. 😛

  3. @Alenia: grazie per avermi segnalato gli errori di ortografia (ah si, in italiano si chiamano così e non ‘typo’ che è un prestito dello slang anglo-americano in internet. Se si fa il cavaliere del buon italiano, bisogna saperlo fare sino in fondo…), sono sempre stata un po’ sbadata a scrivere, appena ho tempo provvedo a corregere. Non era un tentativo di cimentarmi nella scrittura creativa, per quello posso sempre eventualmente iscrivermi ad un corso della scuola ‘il giovane Holden’ di Baricco. E’ nella mia città.
    Non mi vanto di questo blog, né della sua veste grafica (scelta tra quelle proposte da WordPress – no, non è una mia creazione – per la sua ergonomia e per la fortunata carenza di colorini più o meno improbabili e ammennicoli vari che tendo ad affaticare gli occhi, disturbare la lettura, e a virare i colori delle eventuali immagini) né dei suoi contenuti. Personalmente non lo trovo neppure particolarmente creativo. E’ semplicemente il mio piccolo angolo su internet, ci faccio quello che voglio, ci scrivo quello che penso, nei limiti della legge italiana, e mi riservo il diritto di mantenerlo esteticamente poco attraente e talvolte spiacevole al gusto. Non esiste per far sfoggio di fiorellini e cuoricini.
    My space, my taste.

    Non mi riesce comunque di capire, perchè tu te la sia presa tanto… Non ho neanche detto di non farla io stessa questa roba, né di trovarla brutta (ok, ok, trovo orrendo il découpage)

  4. @’Hastuto No Ken’, non faccio decoupage perché non mi ritengo in grado; ho incollato 4 recipienti di alluminio su un disco di carta per dar retta ai bambini che volevano costruire un astronave aliena come quella di Dodo (“L’albero azzurro”).
    L’unica Sindrome di Stoccolma che amo alla follia è quella descritta dai Muse nell’omonima (inglese) canzone. E, no, non seguo questo blog (non potrei, con questa grafica orripilante), mi ci sono ritrovata tramite una chiave di ricerca su Google.

    L’espressione “fa tazza”, per altro, non mi dice niente… volevi forse dire “fa cagare”?

  5. @Woo: grazie per la definizione della parola ‘typo’ ma, avendola utilizzata, ne conoscevo già il significato. A differenza di chi non sa di cosa si stia parlando, ma ugualmente si diverte a denigrare, preferisco misurarmi su campi a me noti. Sai com’è, non si rischia di essere colti in fallo.
    Altresì, ed è cosa che ribadisco da anni, quando ci si ‘espone’ pubblicamente (ed i blogger lo fanno, in una certa misura, benché inutilmente), è necessario prepararsi anche alle critiche negative. L’alternativa è rimanere nel campetto sotto casa.
    Non mi pare di aver tentato di limitare la tua vena letteraria, ma in linea generale mi dà al cazzo la gente che critica senza sapere di cosa si stia parlando. A meno che tu non sia una ex attivista dei decoupage, poi pentita?

  6. @ Alenia: si sbaglia a denigrare le persone che non si conoscono. Tu non hai modo di sapere se io mi sia dedicata o meno alle ‘arti femminili’, non conoscendomi. Fai supposizioni troppo ‘diritte’, dando per scontato cose che scontate non sono. Cosa ti fa pensare che io non mi sia mai dedicata alle arti femminili?

    Se tu avessi letto attentamente avresti notato che:

    a) io non dico in media che il risultato sia brutto (e comunque il concetto di bello e di brutto è estremamente soggettivo)

    b) non dico neppure che sia ‘stupido’ farlo

    io critico solo chi si sente immensamente creativo a fare questo genere di cose, e chi si attribuisce creatività in certi campi in base al fatto di essere nata femmina…

    Seguendo quanto tu stessa dici però, non dovresti tu stessa criticare la grafica di questo sito (che ribadisco non esce dalla mie mani) a meno di non essere tu stessa una web designer o una grafica.

    In merito al typo, io sono sicura che tu sapessi il significato della parola, ponevo in primo piano il concetto che se si critica una persona su una questione (nello specifico la lingua italiana) bisognerebbe poi fare attenzione a non cadere in errori analoghi (quali l’utilizzo di parole che in quella lingua non esistono).

  7. Eh, si, scusami, in effetti hai solamente denigrato ‘donne’ che si sentono ‘creative’ solo perché usano uno stencil, il quale è robaccia che va buttata nel cesso.

    Sento rumore di unghie sul vetro.

  8. @alenia: eppure sei ancora qui: abducted? anche tu guardavi X-files? c’è un vocina nella testa che ti impone di stare qui?

    PS: lo so che stai premendo f5 compulsivamente, ma aspetta 10 minuti a rispondere diversamente si vede che ti stai innervosendo. Per me non conta. Sai, io sono un nerd, non ho vita sociale, ecc. ecc (che sarà il tuo prossimo argomento). Vado a comprare il coppale.

  9. @Alenia: nella foga fai un po’ di confusione con l’analisi logica del periodo (V primaria).
    La proposizione principale è ‘mi guardo in giro e ammiro quelle (poche) persone che ogni tanto cercano di tirar fuori qualcosa di insolito e di nuovo.’ ‘buttate queste robaccee nel cesso’ è invece la subordinata temporale implicita. La relativa esplicita sarebbe ‘io (soggetto sottinteso) avendo buttate queste robacce nel cesso’.

    Io ho denigrato donne che si sentono creative nel fare attività che un luogo comune definisce ‘femminilmente creative’ e che non comportano nulla di creativo, inquanto infinite repliche di uno stesso cliché.
    Osanno invece le donne (e gli uomini) che creativi lo sono davvero. Inventano, creano, fanno nascere idee nuove, e non replicano. Qualunque cosa facciano.

  10. Ho capito.
    Non sai fare stencil e/o decoupage.
    Oppure hai problemi di qualche natura con le donne che se ne occupano.
    Tenti di ridurre il significato creativo di donne che, estraggo da Wikipedia, uniscono “[…] elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili” ed osanni la *vera* creatività di uomini&donne, senza fornire esempi, definizioni.
    Mi sfugge qualcosa.

  11. Grazie per questa splendida applicazione di psicologia inversa spicciola. Secondo la tua stessa metodologia tu dovresti essere una fanatica della creatività femminile (io non mi limitavo a découpage e stencil nella mia dissertazione) e dovresti avere problemi con chi non condivide le tue passioni.

    Io credo di avere spiegato a sufficienza nell’articolo cosa intendo per creatività (se mi dici cosa esattamente non hai compreso sarò ben lieta di rispiegartelo) e credo che enumerare opere o persone non dia un valore aggiunto alla discussione, e non risulterebbe comunque né esaustivo né esemplificativo. Ammesso che tenere una discussione sia ciò che ti interessa in questo luogo.

    Io credo piuttosto che avendo poco da lavorare tu ti sia divertita a fare un po’ di polemica su questo blog. Diversamente non ti saresti fermata a puntualizzare sull’ortografia, sulla grafica, sulla mia presunta personalità (e di nuovo a proposito razzola come predichi e non parlare di cose che non conosci), etc etc. Ti saresti soffermata invece a perorare la causa dell’atto creativo che sta dietro alle succitate attività, che sono l’argomento dell’articolo. Tutto il resto é sinceramente fuori tema.

    E riagganciandomi a quanto dicevi prima, di sicuro io mi aspetto e accetto interventi di critica. Solo gli stupidi pensano di essere sempre dalla parte della ragione. Su questo blog i commenti sono moderati e il semplice fatto che i tuoi vengano pubblicati é prova di una buona tolleranza.
    Detto questo normalmente preferisco la critica a tema, costruttiva e possibilmente intellettualmente stimolante. Vabeh non si può aver tutto dalla vita.

  12. “Alenia scrive:
    29 novembre 2010 alle 4:30 pm

    Ho capito.”

    Secondo me ti sopravvaluti. 😉

  13. Mah, se e a una va di incollare pezzi di carta su un piatto e si sente soddisfatta e creativa, non ci trovo niente di male o di poco ammirevole. Certo, andare di rottura e creare qualcosa di mai visto è qualcosa di più, ma è raro, da geni, più che da creativi. Il concetto poi di creativo a dire il vero non mi piace per un cazzo, termine abusato, stiracchiato, su cui si fanno mille pressioni e alla fine non significa più niente. Bah.

    Il segreto della creatività è saper nascondere le prorpie fonti. A. Einstein

  14. @LaStancaSylvie: Ok, allora diciamo che è una problema di lessico. Io quando parlo di creatività, faccio generalmente riferimento alla definizione – diffusamente riconosciuta in ambiti accademici – di Henri Poincaré: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. Ovvero un qualcosa che superi le regoli esistenti (nuovo) al momento dell’atto creativo e che dia poi a sua volta vita a sviluppi futuri (utile).
    In questo senso non vedo nel ripetere le stesse cose che altri hanno già fatto un concetto di creatività (quale che sia la tecnica usata) e sinceramente trovo tutto questo autoattribirsi della creatività un filino ridicolo e borioso.
    Personalmente non ci vedo nulla di male nel divertirsi e sentirsi soddisfatti nel dedicarsi a queste attività… lo faccio anche io di tanto in tanto. Ma chiamiamo le cose con il loro nome. La creatività non ha più a che fare con lo stancil di quanto non ne abbia a che fare con l’appendere quadri. Entrambe sono attività divertenti (per taluni), entrambi posson dar soddifazione. Eppure nessuno si sentirebbe terribilmente creativo dopo avere disposto i quadri in una stanza.

    Il problema è che siamo una società di frustrati, e non possiamo ammettere di divertirci nel fare una cosa tutto sommato ‘banale’. Quindi ci autoattribuiamo il concetto di creatività. Perchè una persona ormai deve per forza essere ‘speciale’.

    Eddai su.

  15. Eh sì, da questo punto di vista hai ragione. Dovremmo smettere di dare nomi sbagliati alle cose sbagliate. Dipendenza scambiata per Amore, Abitudine scambiata per Volontà, Potere d’acquisto scambiato per Libertà … e via giù parte una lunga lista.
    LaStancaSylvie

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